CODICI (David Simpson)



sino alla fine di novembre le sale principali della galleria Studio la Città ospitano la mostra CODICI, a cura di Marco Meneguzzo. Le tele di David Simpson, artista americano dedito al monocromo, saranno messe a confronto con la possenza di antichi pezzi scultorei di epoca romana. L’idea è quella di indagare trasversalmente sul concetto di Bellezza, attraverso il dialogo fecondo che può nascere tra antico e contemporaneo. La galleria Studio la Città ringrazia Pino e Cristina Bianco per il prestito dei marmi romani.
 
Simpson ha esplorato le varie possibilità dell’astrazione sin dagli anni ’50 e ha avuto grande successo nel mondo dell’arte. Nel 1963 fu scelto dalla curatrice del museo d’arte moderna di New York, Dorothy Miller, per far parte della sua serie leggendaria di mostre collettive d’arte contemporanea americana. Nel 1964 fece parte della famosa mostra di Clement Greenberg Post Painterly Abstraction al museo d’arte della contea di Los Angeles. Allora Simpson dipingeva quadri astratti derivati dal paesaggio poi, negli anni ’70, si dedicò ad un’astrazione riduttiva anche se sempre riferita al paesaggio. Ma fu solo con la scoperta, nel 1987, di un nuovo mezzo acrilico che riuscì finalmente e con successo ad abbracciare il radicalismo del monocromo. Simpson adopera, infatti, per i suoi monocromi una pittura acrilica con delle proprietà interferenziali. La pittura è composta da titanio biossido rivestito di particole di mica. Simpson tende a mescolare i colori complementari, ma ammette che anche l’arancio e il blu funzionano bene insieme. Ai pigmenti interferenziali mescola dell’acrilico nero perché ritiene che intensifichi il colore. I pigmenti interferenziali creano degli effetti ottici simili a quelli dell’iridescenza. Se si osservano i quadri da una certa angolatura si riceve una serie di sensazioni coloristiche; se si cambia posizione se ne riceve un’altra. Mentre ci si sposta avanti e indietro (e i quadri invitano a farlo) l’esperienza cambia. Anche i cambiamenti della luce interferiscono drammaticamente con l’esperienza ottica, e il gioco della luce attraverso la superficie della tela è sottilmente cinetica.
 
>> INGRESSO LIBERO; la galleria Studio la Città è visitabile dal lunedì pomeriggio al sabato mattina, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Chiusa il sabato pomeriggio e la domenica
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