CONCERTO SINFONICO



nell'ambito della Stagione Sinfonica 2023, concerto con l'Orchestra ed il Coro della Fondazione Arena di Verona, diretto dal maestro Ulisse Trabacchin. Quest’anno il cartellone sinfonico, in programma dal 24 febbraio al 2 dicembre, propone 12 concerti che vedranno protagonisti il Coro e l’Orchestra della Fondazione Arena affiancati da direttori e solisti di fama internazionale, molti dei quali giovani di talento al proprio esordio veronese, tra cui Alekseenok, Angius, Cadario, Cañón-Valencia, Korchak, Krylov, Maionchi, Manoshvili, Monzò, Ommassini, Onofri, Paszkowski, Peleggi, Pirolli, Principe, Ranno, Roma, Salerno, Santonja, Stier, Tirotta, senza dimenticare l’apporto in concerto di solisti provenienti dalle prime parti dell’Orchestra areniana
  
19.05 (ore 20) e 20.05 (ore 17): 10° CONCERTO Stagione Sinfonica 2023
direttore Marco Angius - Luciano Berio (Rendering 1989/90)
Ludvig van Beethoven (Sinfonia n. 5 in do minore opera 67)
 
Il 19 e 20 maggio l’Orchestra di Fondazione Arena è impegnata nell’ultimo appuntamento sinfonico di primavera 2023, prima del grande tour de force estivo del 100° Festival areniano e del ricco autunno al Filarmonico. L’occasione è una riflessione sul genere “sinfonia” classicamente inteso, accostando due lavori emblematici: la celeberrima Quinta di Beethoven (1808), che cambiò per sempre il genere, e l’originale Rendering, ricostruzione e reinvenzione di Schubert da parte di Luciano Berio. A dirigere il programma un esordiente di prestigio: per la prima volta con i complessi artistici della Fondazione, l’esperto maestro Marco Angius, che a novembre guiderà l’Orchestra anche nel prestigioso Festival Mahler organizzato dalla Sinfonica di Milano.
 
Apre il programma l’immortale tema di quattro note (“il destino che bussa alla porta”, secondo la tradizione) che Ludwig van Beethoven utilizzò come cellula ritmica e tematica per svilupparla in tutti e quattro i movimenti. Esperienza all’epoca inaudita, la Quinta sinfonia in do minore trasformò un genere secolare di raffinato intrattenimento musicale in un percorso unitario per aspera ad astra e uno sconvolgente viaggio emotivo. Dal tempestoso Allegro con brio, i “quattro colpi” diventano solenni ricorrenze nell’elegiaco Andante, quindi una reminiscenza ossessiva nello Scherzo e un canto liberatorio in tonalità maggiore, esploso senza soluzione di continuità nel movimento finale (altro elemento rivoluzionario).
 
Per i romantici e per tutti i compositori a venire, la Sinfonia diventò la pietra di paragone, il modello impossibile da ignorare, anche non imitandolo. Ma per il contemporaneo Franz Schubert le vie della sinfonia erano altre e sempre ben personali. Quando la morte lo colse giovanissimo, lasciò decine di pagine e appunti, destinati alla pubblicazione postuma. Tra queste, c’erano brani a sufficienza per realizzare una ipotizzata Decima sinfonia (si fermò a nove, compresa l’Incompiuta che pare oggi compiutissima nei suoi due celebri torsi). Quasi due secoli dopo, l’italiano Luciano Berio scrisse Rendering per l’orchestra di Amsterdam (1990), completando tre movimenti ma senza fingere lo stile schubertiano dove si interrompono gli abbozzi: in quei punti, marcati dal “magico” suono della celesta, Berio inserì musica propria, accostando due mondi diversi eppure possibili. Fondazione Arena fu fra le primissime istituzioni italiane ad eseguire Rendering e lo ripropone oggi a distanza di 31 anni.
 
Il 10° concerto sinfonico debutta venerdì 19 maggio alle 20 e replica sabato 20 maggio alle 17. È prevista una durata complessiva di 80 minuti, compreso un intervallo
 
03.11 (ore 20) e 04.11 (ore 17): 11° CONCERTO Stagione Sinfonica 2023
direttore e violino Sergej Krylov
Arvo Pärt (Fratres per violino, orchestra d’archi e percussioni)
Ezio Bosso (Concerto n. 1 per violino “Esoconcerto”)
Béla Bartók (Divertimento per archi BB 118 SZ 113)
 
01.12 (ore 20) e 02.12 (ore 17): 12° CONCERTO Stagione Sinfonica 2023
direttore V. Peleggi, soprano Francesca Maionchi e baritono Damiano Salerno
Henry Purcell (March e Canzona, da Music for the Funeral of Queen Mary)
Camille Saint-Saëns (Preludio, da Le Déluge op. 45)
Francis Poulenc (Litanies à la Vierge Noire) - Gabriel Fauré (Requiem op. 48)
 
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