DALLA BRA A CASTEL SAN PIETRO
Per visitare Verona partiamo da PIAZZA BRA, il cuore dell'urbe, che fonde nella solare ed accesa luminosità che l'attraversa, edifici di epoche ed architetture diverse. L'Arena, palazzo Barbieri e il palazzo della Gran Guardia sono quelli più famosi ed ammirati, ma sono molti gli angoli della piazza che meritano l'attenzione di ogni visitatore. Nel centro della piazza è situato il monumento equestre di Vittorio Emanuele II realizzato alla fine dell'ottocento. Dietro di esso, nel mezzo dei secolari abeti che ornano il giardino centrale, c'è la Fontana delle Alpi, realizzata nel 1975 per simboleggiare il gemellaggio tra la città scaligera e Monaco di Baviera. I Veronesi con affetto la chiamano "struca limoni" per quella sua forma così singolare che ricorda uno spremi agrumi, e amano festeggiare le grandi imprese sportive con un bagno nelle sue acque. Su tutto domina L'ARENA, il monumento che più di ogni altro ricorda le origini romane della città di Verona e suo simbolo in tutto il mondo. Un grandioso anfiteatro, il terzo per grandezza fra quelli a noi giunti ed il meglio conservato, nonostante nel 1183 un terremoto abbia distrutto il triplice ordine di arcate sovrapposte che lo circondavano interamente e di cui oggi rimane solo uno scorcio, formato da quattro campate. Sul lato ovest della piazza sorge il maestoso PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA, un edificio imponente che fu iniziato nel 1610 e completato nell'ottocento sopo varie interruzioni. Nella sua struttura è evidente l'influsso sanmicheliano, con quel suo piano nobile che si inserisce nella continuità classica dell'Arena, interrompendo la linea cromatica delle case colorate affacciate sul Liston. Alla sua destra, guardando l'Arena, c'è PALAZZO BARBIERI, sede dell'amministrazione comunale. Realizzato nell'ottocento dall'architetto Giuseppe Barbieri, è un monumentale edificio neoclassico in stile corinzio formato da un corpo centrale e due corpi laterali. Alla struttura centrale si accede da un'ampia gradinata, mentre le strutture laterali hanno le pareti divise da semicolonne che si alternano alle finestre dei vari piani. Sin dal 1866 ospita gli uffici del Sindaco e le riunioni del Consiglio Comunale.
Passando dietro palazzo Barbieri si percorre stradone Maffei che, nel suo proseguire diventa stradone San Fermo, prendendo il cui nome della chiesa che si trova in fondo ad esso, nello slargo davanti al Ponte della Navi. SAN FERMO MAGGIORE una delle costruzioni religiose più interessanti e originali di Verona, composta da due chiese connesse e sovrapposte l'una all'altra. Un unicum in cui lo stile romanico si fonde armoniosamente con quello gotico. Una chiesa notevole nella vista esterna, sulla cui facciata sono presenti un grande portale con maestosa strombatura e un portale laterale, ornato con portico a vela coronato da marmi colorati. La maestosità dell'esterno si ritrova anche nell'interno della chiesa superiore ad una sola navata, con cinque absidi che custodiscono una vera e propria galleria d'arte. Più intima e semplice la chiesa inferiore, ripartita su tre navate con possenti colonne e pilastri in pietra. Superando ponte Navi, al numero nove di Lungadige Porta Vittoria, possiamo ammirare il palazzo Lavezzola Pompei, oggi sede del MUSEO DI STORIA NATURALE. Un museo che, nel suo genere, è tra i più importanti d'Italia per la completezza del materiale raccolto e per la vasta collezione di fossili in esso conservata, proveniente in gran parte dalle colline di Bolca. A poca distanza dal museo sono visibili alcuni resti delle mura scaligere in laterizio e la facciata della chiesa dedicata a Santa Maria della Vittoria. Percorrendo le piccole vie interne del quartiere di Veronetta, un tempo splendida zona residenziale della città e che da Napoleone ebbe questo nome, arriviamo sino alla a via san Nazaro, dove è presente la chiesa di SAN NAZARO E CELSO, cinta da un muraglione con un massiccio portale dorico-rinascimentale, fiancheggiato da due colonne ornate di drappi. Nel suo interno si trova la spettacolare Cappella di San Biagio: alzando lo sguardo sulla cupola si viene avvolti da affreschi dell'Onnipotente e degli Apostoli in un turbine variopinto di notevole bellezza. Tutto intorno affreschi del Falconetto con elementi strutturali presi dall'antichità pagana che sembrano sculture e offrono allo spettatore una sensazione di estasi incomparabile. Contiene le spoglie mortali del santo, donate nel 1174 da un crociato tedesco.
Uscendo dalla chiesa e proseguendo lungo via Muro Padri giungiamo a via GIARDINO GIUSTI, che prende il nome dallo splendido giardino all'italiana in esso presente; un angolo di quiete secolare e di verde di fronte alla cui bellezza rimasero in ammirazione poeti, imperatori e viaggiatori d'ogni epoca. Poco oltre la medioevale chiesa di SANTA MARIA IN ORGANO, da ammirare per il suo chiostro del quattrocento abbellito da eleganti colonne marmoree ed il magnifico portale, opera del Sanmicheli. L'interno, in stile gotico-romanico a croce latina, serba un voluminoso organo barocco e un coro in legno intarsiato con 41 stalli che riproducono scene della vita dei monaci e paesaggi cittadini. Uscendo dalla chiesa proseguiamo la nostra passeggiata dirigendoci verso il TEATRO ROMANO e l'annesso MUSEO ARCHEOLOGICO. Realizzato nelle sale del quattrocentesco Convento di San Girolamo e sovrastante il teatro, il museo raccoglie vasi, mosaici, sculture, oggetti in vetro ed utensili provenienti da varie necropoli, iscrizioni sacre e sepolcrali, parti dell'acquedotto romano tracciato sul ponte Postumio e antichi elementi che formavano le preziose decorazioni del Teatro stesso. Di fronte al teatro c'è PONTE PIETRA; costruito nel primo secolo avanti Cristo per sostituire un precedente ponte in legno, è il più antico monumento romano di Verona. Esso univa l'originario tracciato della via Postumia con il colle antistante in corrispondenza di un guado, che qui era presente sin dalla notte dei tempi. Risalendo attraverso una scalinata che parte dinnanzi all'antico ponte possiamo raggiungere CASTEL SAN PIETRO, posto in cima all'omonimo colle che si eleva per qualche centinaio di metri alle spalle del Teatro Romano. E' una caserma costruita dagli austroungarici attorno al 1850 sui resti di un preesistente maniero medioevale. Sebbene abbia le geometrie rettilinee che tipiche dell'architettura imperiale austriaca, è stata realizzata per integrarsi con l'ambiente circostante, utilizzando materiali tipici dell'architettura veronese: muratura in pietra e paramenti in mattoni per le strutture verticali; laterizio per le volte; pietra e tufo per gli elementi ornamentali. Il suo piazzale offre una magnifica veduta d'insieme sulla città.
© autore dell'articolo: Giampaolo Beschin