BREVE STORIA DI VERONA


I primi insediamenti abitavi in queste terre, dove un grande fiume esce dai monti e si adagia su una fertile pianura, dove gli inverni sono sopportabili e le caldi estati permettono copiosi raccolti, si perdono nella notte dei tempi. La stazione di Quinzano risale a mezzo milione di anni ed è documentabile una vita ininterrotta fino ai castellieri dell'età del ferro, all'inizio della storia quando gli autori romani Catone e Livio Plinio riconoscono qui stabiliti Reti, Euganei, Liguri e Etruschi. Preistorici furono pure i primi insediamenti abitativi entro la città di Verona, situati tra l'attuale Ponte Pietra e l'antistante collina di san Pietro, dov'era un agevole guado sul fiume Adige, LUNGO LA VIA DEL SALE E DELL'AMBRA CHE PORTAVA ALLA GERMANIA. Le tracce dei primi contatti con Roma risalgono al IV secolo a.C. quando le genti che abitavano in quest'area iniziarono a stabilire frequenti rapporti commerciali con l'Urbe. Già nel 216 a.C. essi avevano conquistato una consistenza tale da essere ricordati come "presenti con un proprio contingente nell'esercito romano che combatte la battaglia di Canne". Nel 148 a.C. lo sviluppo della zona subì una forte accelerazione con il passaggio della via Postumia che univa il Tirreno con l'Adriatico e dopo il censimento dell'86 a.C. la città viene iscritta alla tribù Polibia. L'atto ufficiale di nascita dell'urbe come insediamo urbanistico romano, quando essa acquisì la cittadinanza e venne ASSURTA AL GRADO DI MUNICIPIUM RISALE ALL'ANNO 49 A.C. con la conseguente realizzazione di mura, strade e fognature. Memoria di tale evento è incisa sulla Porta dei Leoni, nella quale vengono ricordati i magistrati che seguirono i lavori. Come attestano i numerosi monumenti ancor oggi conservati, in epoca romana fu una municipalità importante, che nell'età Flavia arrivò al massimo splendore.

Con lo sgretolarsi dell'Impero Romano d'Occidente la città fu dapprima convertita al cristianesimo (tra il III ed il IV secolo) e poi divenne terra di conquista per numerosi invasori che giunsero d'oltralpe. Un breve periodo di prestigio in un epoca buia fu quello dal 493 al 526, quando Teodorico, Re degli Ostrogoti, la scelse come una delle sue residenze favorite, dotandola di palazzi, acquedotti, terme e nuove mura difensive. Durante la dominazione Longobarda, Verona fu la prima capitale del regno. Vi risiedette Alboino, che nel 572 fu assassinato durante una congiura ordita da sua moglie Rosmunda. Sconfitti i Longobardi, nel 774 entrò a far parte dell'impero Carolingio fondato dai Franchi e CON PIPINO, FIGLIO DI CARLO MAGNO, DIVENNE CAPITALE del Regno d'Italia. Nel periodo del regno italico tra l'887 e il 962, Verona tornò centrale negli interessi dei vari pretendenti alla corona: Berengario, eletto dalle grandi famiglie feudali Re d'Italia nell'888 e divenuto imperatore nel 915, la scelse come sua residenza, dando alla città un trentennio di rilevante importanza politica e militare. Con lo scemare dell'autorità imperiale, nella prima metà del dodicesimo secolo Verona divenne un libero Comune, in cui le sorti della città venivano rette da una alleanza tra il clero, l'aristocrazia ed i ricchi mercanti. SEDE PONTIFICIA DAL 1181 AL 1185 CON PAPA LUCIO III essa fu attiva nelle battaglie che portano i liberi comuni a difendere la propria autonomia dai tentativi di restaurazione dal Barbarossa e Federico II di Svevia. Al tramonto delle libertà comunali, dopo la breve parentesi della signoria di Ezzelino da Romano, seguì il periodo degli Scaligeri, iniziato nel 1263 e protrattosi per oltre 120 anni. La famiglia Dalla Scala utilizzò ogni mezzo per giungere al potere, ma una volta al governo procurò alla città un lungo periodo di prosperità economica come non si ricordava dai tempi dell'antica Roma. Edificarono castelli, chiese e palazzi, facendo di Verona uno dei poli culturali dell'Italia tardo medioevale in cui furono ospitati i più celebrati artisti dell'epoca, tra cui Giotto, Dante e Petrarca, che nel 1345 scoprì nella Biblioteca Capitolare un codice dell'Epistolario di Cicerone.

Con la sconfitta di Antonio della Scala da parte dei Visconti iniziò nel 1387 il breve periodo della dominazione lombarda, TERMINATO NEL 1405 QUANDO LA CITTA' SI OFFRI' LIBERAMENTE A VENEZIA. Legata alla Serenissima Repubblica, la città rimase per quasi quattro secoli libera da occupazioni sino al giugno del 1796 quando le truppe di Napoleone Bonaparte entrano in città. Un periodo ininterrotto di libertà e sviluppo con l'unica eccezione di un breve dominio imperiale tra il 1509 ed il 1517 quando, dopo la guerra della Lega di Cambrai venne occupata dalle truppe di Massimiliano I d'Asburgo. Il 17 ottobre del 1797 con la firma del trattato di Campoformio l'intera regione passò sotto il controllo degli Austriaci, che prosegui per settant'anni sino al 1866, con una parentesi dal 1805 al 1814 nella quale Verona entrò a far parte del Regno Italico. In questo periodo vengono realizzate numerose opere di fortificazione, tra cui i forti militari di Pastrengo, l'Arsenale e castel San Pietro. ESSA ERA IL VERTICE STRATEGICAMENTE PIU' IMPORTANTE  DEL QUADRILATERO, l'area di maggiore importanza militare asburgica che doveva fungere da cuscinetto contro gli assalti dei patrioti italiani che lottavano per l'unificazione. Il 16 ottobre 1866 le truppe austriache abbandonano la città, che cinque giorni più tardi con un plebiscito sancì la sua unione al Regno d'Italia guidato dai Savoia. Di qui in avanti la città passò un periodo di relativa tranquillità e floridezza, ma durissima fu la parentesi della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu una delle città più colpite dai bombardamenti aerei degli alleati angloamericani e dalla follia dei nazisti in fuga, che il 25 aprile fecero saltare in aria gli splendidi ponti sull'Adige. Oggi Verona si presenta come un'importante e dinamica città, economicamente molto attiva, e anche meta turistica di rilievo per via della sua storia millenaria, ove il passato romano convive a fianco della Verona Scaligera, che per molti versi ne riprende i motivi architettonici e artistici. GIOVANNI ZALIN, Storia di Verona (Neri Pozza Editore 2001)

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