DA PIAZZA BRA A SAN GIORGIO


Partendo da PIAZZA BRA e lasciando l'anfiteatro romano alle nostre spalle percorriamo via Roma. Costeggiamo il teatro Filarmonico e percorriamo alcune centinaia di metri nella storica via fino per raggiungere CASTELVECCHIO, l'antico maniero che fu residenza degli Scaligeri. Dopo l'Arena è il più grandioso ed imponente monumento cittadino, fatto erigere nel XIV secolo da Cangrande II della Scala. E' un edifico molto vasto, che colpisce per il suo aspetto imponente e la sua forma decisamente militare, accentuata dalle mura merlate con torri angolari coperte. Ospita il Museo Civico di Verona, una delle maggiori raccolte d'arte italiane che, seguendo un ordine cronologico, inizia con oggetti paleocristiani e termina con dipinti settecenteschi, includendo reperti di oreficeria, armi e armature, opere scultoree dal X al XIV secolo, importanti testimonianze della pittura trecentesca e rinascimentale. Girando a destra imbocchiamo corso Cavour e ci soffermiamo davanti allo splendido ARCO DEI GAVI, maestoso esempio di arco celebrativo romano, fatto costruire nel I secolo d.C. La sua particolarità è quella di possedere una sola arcata, contrariamente agli archi di trionfo classici che, in virtù delle due aperture laterali, mantiene l'imponenza delle antiche porte.  La volta interna presenta una composizione molto interessante a cassettoni decorati a rose, che sarà ripresa in epoca rinascimentale da pittori ed architetti. Proseguendo lungo CORSO CAVOUR incontriamo una serie di splendidi palazzi nobiliari e possiamo immaginare la bellezza di Verona tra il XVI ed il XVIII secolo. Sul lato sinistro della strada si affacciano PALAZZO CANOSSA (civico 44), palazzo Muselli Pompei (42), palazzo Portalupi (40), palazzo Guerrini Gemma (32), la chiesa di San Lorenzo (28), palazzo Medici Glisenti (10) e palazzo Carlotti (2). Sul lato destro sono presenti palazzo Balladoro (civico 41) e palazzo Bevilacqua (29), la CHIESA DEI SANTI APOSTOLI e quella delle Sante Teuteria e Tosca (piazza SS. Apostoli), palazzo Scannagatti (11), palazzo Carnesali (5-9) e la casa dei Giolfino (1). Una sosta merita sicuramente la CHIESA DI SAN LORENZO, gioiello dell'architettura romanica veronese. Dalla strada si accede attraversando un portale in marmo sormontato dalla statua del Santo che regge una graticola; passando attraverso un minuscolo sagrato l'edifico si presenta con il fianco meridionale, alla cui destra è presente il campanile quattrocentesco. La facciata é dominata da due torri circolari poste ai lati di un protiro pensile, che poggiano su grosse basi di pietra; l'ingresso è al centro, delimitato da stipiti decorati e preceduto da un elegante portico rinascimentale in marmo. L'interno a tre navate é raccolto e severo, con una pianta a croce latina pentabsidata, divisa in due zone dal transetto; la navata centrale è sormontata da capriate di legno che sorreggono il tetto, mentre sulle navate laterali si innalzano come un loggiato i matronei. L'arredo volutamente povero esalta l'architettura della chiesa e accentua la suggestione dei fedeli.

Arrivati in fondo ci troviamo davanti alla splendida PORTA BORSARI, antico accesso alla città da sud. Fu costruita nel I secolo d.C. seguendo i dettami tipici dell'architettura imperiale, con una struttura articolata su tre livelli. Inizialmente era un edificio con corte centrale e doppi passaggi nelle facciate, di cui rimane solo la facciata esterna: nel livello più basso si aprono due fornici ad arco a tutto sesto, inquadrati ciascuno da lesene con capitelli corinzi, che sorreggono trabeazione e frontone. Sopra vi sono due livelli sovrapposti, scanditi da finestre arcuate, sovente inserite in piccole edicole con frontone triangolare. Attraversandola procediamo lungo l'omonimo corso, che era l'antico Decumano Massimo ed incrociava il Cardo nel Foro, l'attuale PIAZZA ERBE. Una piazza che nei secoli fu il fulcro della vita pubblica e che ancora conserva la sua inimitabile vivacità, in cui sono presenti numerosi simboli posti nel corso dei secoli per testimoniare i poteri che si succedettero sulla città. Di fronte al barocco PALAZZO MAFFEI troviamo la marmorea Colonna di San Marco, sovrastata dal Leone simbolo della Serenissima Repubblica. A poca distanza è visibile la fontana di Madonna Verona: una statua pagana proveniente dall'antico tempio rinvenuto sotto Palazzo Maffei e posta dagli Scaligeri su una vasca in marmo rosso proveniente dalle terme romane presenti nella zona del Duomo. Al centro della piazza è presente l'edicola in cui, durante l'epoca dei comuni, si insediava il podestà per la pubblica investitura. Procedendo verso sud è visibile anche la Colonna Antica, un pilastro gotico con edicola eretto nel 1401 per portare le insegne dei Visconti di Milano, durante gli anni in cui dominarono sulla città. Lasciando piazza Erbe percorriamo corso Santa Anastasia, l'antica strada degli antiquari che ancora oggi hanno in essa le loro botteghe, dove custodiscono gioielli, mobili, libri e dipinti di ogni epoca. In fondo c'è la CHIESA DI SANTA ANASTASIA, in cui è conservato lo spettacolare affresco San Giorgio e la Principessa, capolavoro del Pisanello e massima espressione del gotico veronese. Risalendo lungo via Massalongo arriviamo in pochi minuti ad una piccola piazza quasi soffocata dagli edifici circostanti, che conserva un patrimonio storico e culturale d'incredibile valore. Se non fosse per le insegne delle osterie, nessun turista che vi arrivasse dopo aver vagato senza meta fra le vie del centro immaginerebbe d'essere nella PIAZZA DEL DUOMO. La grande cattedrale, edificata sui resti di una basilica paleocristiana, è una delle chiese più belle di Verona. La sua facciata tripartita, singolare fusione di gotico e romanico, è dominata dallo splendido protiro a due livelli che si slancia elegante, sostenuto da colonne tortili che poggiano su grifoni alati e sostengono archi a tutto sesto. Nel maestoso interno, in cui vi sono cappelle e altari con innumerevoli opere d'arte rinascimentali e barocche, particolare attenzione meritano il tornacoro in marmo e la cinquecentesca pala del Tiziano, unica opera veronese del grande pittore.

Dall'interno del Duomo si accede a SAN GIOVANNI IN FONTE, una piccola chiesa di epoca longobarda, che conserva diversi pregevoli affreschi ed una splendida fonte battesimale del XII secolo, autentico capolavoro della scultura romanica veronese. Adiacente al battistero è la piccola CHIESA DI SANTA ELENA, realizzata nel IX secolo e rimaneggiata nel XII, che racchiude un'interessante area archeologica in cui emergono resti di una chiesa paleocristiana risalente al IV secolo. Nell'area sono da visitare anche il Chiostro dei Canonici, realizzato tra il 1117 ed il 1120 con un doppio ordine di colonne romaniche in marmo rosso, il MUSEO CANONICALE e la BIBLIOTECA CAPITOLARE, una delle più antiche del mondo. Sul retro del Duomo, nella piccola piazza dominata dall'abside semicircolare della Cattedrale, si affaccia il Palazzo del Vescovado, costruzione rinascimentale con facciata merlata e un portale a colonne doppie, in marmi bianchi e grigi. Nella lunetta una statua ritrae la Madonna affiancata dai santi Pietro e Paolo, mentre sopra l'arco un arcangelo regge le insegne vescovili. Entrando nella corte si accede ad un portico con colonne romaniche a capitelli scolpiti, pareti affrescate e finestre del XV secolo; vi si affacciano due absidi di San Giovanni in Fonte, la torre in pietra di un palazzo romanico e i corpi di edifici tardogotici. Tornati nella piazza del Duomo proseguiamo lungo via Arcidiacono Pacifico e voltando a destra arriviamo a ponte Garibaldi. Superandolo costeggiamo i giardini dell'Ombroso sino alla chiesa di SAN GIORGIO IN BRAIDA. Costruita nel quattrocento, è affiancata da una cupola e da un campanile del Sanmicheli. La cupola colpisce per l'equilibrio con cui si inserisce nell'ambiente circostante e la maestosità che aggiunge a tutto il complesso; il campanile si presenta con la base a bozze di pietra bianca, sovrastata da una finestra con timpano spezzato in mezzo a pilastri angolari di ordine ionico. Sopra di essi corre una ricca trabeazione e poi una cella campanaria in cotto. Entrando si respira un clima di semplicità ed equilibrio: un'unica navata che offre un forte senso di spazialità, con pareti bianche su cui si aprono grandi cappelle adorne di quadri, che creano un'unità di insieme. Per la ricchezza delle opere contenute fu definita pinacoteca dal Goethe, che la visitò durante il suo Viaggio in Italia. A poche centinaia di metri si trovano PONTE PIETRA, TEATRO ROMANO CASTEL SAN PIETRO, con la splendida vista sulla città.

© autore dell'articolo: Giampaolo Beschin

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