PANDORO DI NATALE


Il Pandoro è il tipico dolce veronese delle festività natalizie, conosciuto in tutto il mondo. Creato a fine ottocento, deriva dal Pan de Oro che veniva servito sulle tavole dei ricchi veneziani e dal Nadalin, un dolce che sin dal medioevo i veronesi consumavano a Natale. E’ nato ufficialmente il 14 ottobre 1894, quando il pasticciere Domenico Melegatti ottenne l’Attestato di Privativa Industriale (il brevetto dell’epoca) per realizzare un dolce morbido la cui forma era quella di una stella ad otto punte, opera del pittore impressionista Angelo Dall'Oca Bianca. Veniva preparato in una pasticceria situata nel cuore di Verona, in Corso Porta Borsari 21. Ancora oggi sulla facciata del palazzo è visibile la storica insegna e le riproduzioni in pietra dei caratteristici dolci che ornano le terrazze del quarto piano. In una celebre intervista rilasciata a Los Angeles al giornalista della Rai Vincenzo Mollica, Barbra Streisand disse che dell’Italia ricordava soprattutto le Cinque Terre e un Pandoro con lo zabaione mangiato a Verona.

INGREDIENTI (PANDORO da 1 KG)

650 grammi di farina; 250 grammi di burro e 08 uova
200 grammi di zucchero; 30 grammi di lievito di birra
1/2 bicchiere di panna liquida; 50 gr. di zucchero a velo
scorza grattugiata di un limone; una bustina di vanillina

PREPARAZIONE

Ponete in un recipiente 75 grammi di farina, 10 di zucchero, il lievito di birra (dopo averlo sbriciolato), un tuorlo d’uovo e impastate il tutto (se l’impasto dovesse risultare troppo consistente, potete aggiungere qualche cucchiaio di acqua tiepida). Dopo aver amalgamato bene gli ingredienti, mettete il recipiente in luogo tiepido (18/20 gradi) e lasciate lievitare la pasta per almeno due ore. Al panetto lievitato aggiungete 160 grammi di farina, 25 di burro ammorbidito, 90 di zucchero e 3 tuorli d’uovo. Amalgamate il tutto e rimettete la pasta a lievitare per altre due ore. Con il terzo impasto unite 375 grammi di farina, 40 di burro ammorbidito, 75 di zucchero, un uovo intero e tre tuorli. Amalgamate il tutto e rimettete la pasta a lievitare per altre due ore. Ora ponete l’impasto sul piano di un tavolo infarinato e lavorandolo con forza aggiungete mezzo bicchiere di panna liquida, la scorza grattugiata di un limone e un pizzico di vanillina. Con il matterello stendete la pasta, ottenendo un quadrato non molto largo, nel cui centro andrete a porre del burro, tagliato a pezzetti e non troppo duro (150 grammi di burro ogni chilogrammo di impasto). Ripiegare sul burro la pasta, poi con il matterello stenderla e piegarla in tre, stenderla ancora e ripiegarla in tre; lasciate riposare l’impasto per una trentina di minuti. Trascorso questo tempo stendete nuovamente la pasta, piegatela in tre, stendetela ancora, piegatela nuovamente in tre in tre e lasciatela riposare per altri 30 minuti. Nel frattempo imburrate due stampi con le pareti alte, scannellate, senza buco centrale e spolverizzarli con il restante zucchero semolato (in commercio si trovano anche quelli a forma di stella con otto punte, quella tipica del pandoro). Mettere la pasta sulla spianatoia, lavorarla ancora per qualche minuto con mano leggera, facendola roteare su se stessa e spolverizzando, se necessario, la spianatoia con un poco di farina. Fare con la pasta due palle e metterle negli stampi già pronti; la pasta dovrà arrivare circa a metà altezza degli stampi. Poneteli in luogo tiepido e lasciateli lievitare fino a quando la pasta arriverà a colmare lo stampo (circa 30/60 minuti). Fate cuocere per una quarantina di minuti in forno ventilato preriscaldato a 190 gradi, abbassando a metà cottura la temperatura a 160 gradi per far cuocere anche l'interno. Sfornate appena pronti e lasciateli raffreddare a temperatura ambiente. Servire il Pandoro con una spolverata di zucchero a velo e una bottiglia di vino Spumante Lessini Durello.

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