via Pertici, 3
37121 Verona (vr)
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luogo di culto, normalmente non accessibile
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LA SINAGOGA EBRAICA
Nel cuore di quello che per molti secoli fu il ghetto ebraico di Verona, tra via Mazzini e via Pellicciai, sorge una delle sinagoghe più grandi del nord Italia, capace di ospitare un migliaio di persone. Completata nei primi decenni del secolo scorso dall'architetto veronese Ettore Fagiuoli è un edificio di grande fascino e rara bellezza, che conserva integri gli originali arredi e le decorazioni ottocenteschi.
La presenza della comunità ebraica a Verona, documentata sin dal 978, è molto antica e secondo alcuni autori risale all'epoca di Teodorico (5° secolo d.C.). Allontanati e varie volte richiamati, nel 1408 furono definitivamente autorizzati dalla Repubblica Veneziana ad abitare in città e ad occuparsi di prestiti. Due secoli più tardi (1604) nell’area tra via Mazzini, piazza Erbe e via Pellicciai venne aperto il ghetto ed in questa zona fu eretta una sinagoga. Un luogo di culto che rimase attivo fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando, nella stessa area, fu progettato un edificio più grande, destinato ad accogliere i 1.400 ebrei che all’epoca risiedevano a Verona. Il progetto fu affidato all'architetto Giacomo Franco, ma i lavori vennero presto interrotti per mancanza di fondi. Nel novecento IL SUO COMPLETAMENTO FU AFFIDATO ALL'ARCHITETTO ETTORE FAGIUOLI, che alzò il soffitto con una volta a botte e aggiunse l'attuale facciata neoclassica. La nuova sinagoga venne definitivamente inaugurata il 20 settembre 1929 e tale è rimasta sino ai giorni nostri, grazie anche agli interventi di restauro effettuati nel 2002 che ne hanno garantito il buono stato di preservazione. Essa è un esempio integro di sinagoga ottocentesca dell'emancipazione; di un epoca in cui dopo millenni i luoghi di culto degli ebrei potevano diventare chiaramente identificabili dall'esterno, senza timori e paure. La facciata dell’edificio, pur sacrificata dalla strettezza della via in cui inserito, è maestosa e monumentale; il colore giallo ocra delle sue pareti si sposa elegantemente con il bianco degli stipiti, delle targhe e del portale che la ornano, donandole eleganza e forza che paiono fuori dal tempo e che vagamente rimandano alle grandi porte sanmicheliane. Il portale è incastonato in una sorta di grande arco trionfale marmoreo decorato da sei riquadri a bassorilievo con simboli ebraici e sormontato dalle Tavole della legge. Sulla sinistra una targa ricorda la medaglia d'oro al valor militare Rita Rosani, partigiana uccisa nel settembre 1944 sui monti veronesi. L'interno, che doveva ospitare oltre mille persone, è grandioso e conserva integri gli arredi e decorazioni ottocenteschi.
Appena varcata la soglia si trova sulla destra il piccolo tempio adibito alla lettura dei salmi ed alla recita delle preghiere, in cui è presente una preziosa arca in marmo del sedicesimo secolo. Dalla sala del tempio piccolo, si passa a quella del tempio grande, costituito da un'ampio salone rettangolare riccamente ornato con iscrizioni in caratteri ebraici, che citano versi dell’Antico Testamento. Rispetto ai luoghi di culto cristiani si nota l’assenza di dipinti con persone umane e la presenza, sulla parete di ingresso e sul lato destro, di un matroneo, il luogo riservato alle donne durante le preghiere, posto al piano superiore e sostenuto da possenti colonne di marmo rosso con capitelli. Sulle pareti di destra e sinistra vi sono riproduzioni dei bassorilievi che presenti sul portone d'ingresso della sinagoga: sulla destra, la tomba di Rachele, le tavole della Legge e la porta d'oro; sulla sinistra, LA TOMBA DI ASSALONNE, LA MENORAH E LA TORRE DI DAVIDE. L'arón ha-kodesh (armadio o arca sacra in cui sono custoditi i rotoli della Torà) e la tevà (la tribuna da cui si legge la Torà) sono sulla parete orientale della sinagoga, quella rivolta verso Gerusalemme; una balaustra formata da otto colonnine di marmo rosso con la base di marmo nero e bianco, sormontate da altrettanti candelieri, li separa dalla platea. L’aròn è in marmo rosso e risale al 1645, ovvero all'anno 5405 del calendario ebraico, come confermano le lettere ebraiche incise sulla sua base; sopra la porta dell'arca, su pietra nera, sono state scolpite le due Tavole della Legge ai cui piedi vi è raffigurato il monte Sinai. In questa parte della sala è presente la poltrona destinata al rabbino, il capo spirituale della comunità, e una lapide in marmo nero del 1894, che ricorda il rabbino Isacco Pardo, molto importante per la costruzione della nuovo tempio. Nella parete di sinistra, una scritta ricorda la prima pietra della sinagoga costruita nel 1625, voluta da Simone della famiglia degli Orefici. Riportando lo sguardo verso la parete dell'arca, si può ammirare una bellissima vetrata a forma di semicerchio di colore bianco e azzurro, con al centro la menorah (candelabro a sette braccia) e alcuni versetti della Sacra Bibbia.
>> Link consigliati | VIA MAZZINI E VIA CAPPELLO | PIAZZA DELLE ERBE | DOMUS MERCATORUM |
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