DIPTYCHON - DITTICI DIALOGICI



Sino a fine maggio gli spazi espositivi della galleria La Giarina ospitano la mostra DIPTYCHON | DITTICI DIALOGICI, personale di Francesco Totaro a cura di Francesca Di Giorgio. La mostra, costituita interamente da un corpus di lavori inedito, sviluppa una vera e propria narrazione all’interno di un percorso libero e immersivo. Attraverso le sale della Galleria si entra in contatto con storie differenti: ogni opera, pur facendo parte di un’idea espositiva unitaria, racconta “solo” una parte di una storia più grande che possiamo ricomporre attraversando gli “epicentri” tematici che trovano spazio in ognuna delle quattro sale della galleria. Entrando nella prima sala, si legge, scritta a pavimento in lettere di grandi dimensioni, HARMONIE/DISSONANZ (armonia/dissonanza). Proseguendo, si incontra la sala dedicata ai quattro elementi (aria, fuoco, acqua e terra), con le parole AKASHA-FELD (campo akashico). Akasha in sanscrito etere, spazio onnipervadente nella filosofia indiana è il primo dei cinque elementi. Nella sala maggiore, con la grande vetrata che prospetta sulla corte, è collocata la scritta NATUR/KAPITAL (natura/capitale). Infine, nella sala ipogea, una Maternità contemporanea è introdotta dalla dicitura HERZ/HIRN (cuore/cervello).
 
Francesco Totaro presenta così molte storie assieme senza sovrapporle le une alle altre, dando ad ognuna la possibilità di esprimersi e di svilupparsi individualmente e l’unicità delle figure umane che ritornano in molti dei lavori esposti sono presenti per ricordare il valore di quella singolarità connessa a tutto il resto. In questi ultimi lavori l’artista prosegue, infatti, la sua riflessione sulle potenzialità creative della mente, attraverso la rappresentazione dell’essere umano che compie delle azioni simboliche. “La raffigurazione è strutturata secondo una visione che affianca due piani contrapposti, ognuno dei quali è espressione di un differente grado di consapevolezza, rispetto all’azione stessa che si sta compiendo. In sintesi, potremmo dire, due facce della stessa medaglia” racconta l’artista. Ecco che la parola Diptychon, mutuata dal rigore e dall’ordine della lingua tedesca, richiama la scelta della forma del dittico (e polittico) come fondamentale soluzione stilistica che mette in dialogo pittura e photo-grafica digitale, forma e contenuto. Sulla tela la pittura acrilica trasmette la parte di messaggio inerente alla figura umana che compie l’azione. Utilizzando, invece, la stampa digitale di un elaborato photo-grafico (una fotografia digitale su cui l’artista interviene, usando il mouse per disegnare degli elementi grafici) si focalizza il contenuto etico sotteso all’azione stessa. Al dialogo tra due supporti molto diversi tra loro come la tela e la lastra di metallo Totaro affida il compito di creare una “nuova alchimia”, generatrice di un dialogo tra passato e contemporaneo.
 
>> INGRESSO LIBERO. orari di apertura 15.30/19.30; chiuso il lunedì e nei giorni festivi
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