ACQUERELLI DI FRANCESCO ARDUINI



fino agli inizi di marzo, la Sala Boggian del Museo di Castelvecchio ospita la mostra RITORNO ALLA RAPPRESENTAZIONE - GLI ACQUERELLI DI FRANCESCO ARDUINI curata da Francesca Rossi e Ketty Bertolaso, organizzata nell'ambito delle iniziative per il centenario della nascita di Licisco Magagnato. L'esposizione presenta i 60 acquerelli donati da Francesco Arduini nel 2021 per il Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Castelvecchio, in ricordo di Licisco Magagnato (1921-2021). Si tratta di opere di delicata suggestione, che secondo l’artista veronese costituiscono una ripresa della rappresentazione e “un ritorno alle origini dopo la lunga produzione di arte astratta” e trovano, nell’acquerello, il medium ideale per restituire una “densità cromatica e tattile inusitata in rapporto alla traduzione consolidata di questa tecnica”. Questa fase stilistica non contraddice, ma sviluppa un percorso artistico in cui la tendenza a “rendere visibile il non visto dall’occhio” implica anche una “persistente inclinazione a indagare – con occhi di lince – nel visibile” (Verzellesi, 1990). Opere di luce e di silenzio, in cui, “foglio dopo foglio, acquerello dopo acquerello” le immagini si fissano “in una specie di eternità d’istante” (Lonardi, 1996).
 
La coincidenza della donazione con il centenario della nascita di Magagnato evidenzia il lungo sodalizio di amicizia e di collaborazione che legò il direttore dei Musei e Gallerie d’Arte di Verona al pittore. Tra gli anni Sessanta e Settanta, Magagnato acquisì alcune alcune opere di Arduini per la Galleria d’Arte Moderna e dedicò molte pagine in cataloghi di mostre monografiche e collettive alla produzione pittorica e grafica all’artista. Gli acquerelli sono accostati in Sala Boggian a lavori giovanili, dipinti e incisioni delle collezioni del Museo di Castelvecchio e della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, che documentano gli esordi dell’artista e la stagione dei suoi rapporti con Magagnato. Nelle opere di Arduini, Magagnato coglieva “un tranquillo e distaccato inseguire le analogie e le costanti profonde tra le forme naturali ed organiche, l’ordine segreto (non geometrico ma ritmico) dei profili delle linee, delle masse” e avvertiva “la presenza di uno scambio continuo tra una certa scala interiore di ritmi e andamenti stilistici, e la scoperta sempre rinnovata di aspetti della morfologia naturale consonanti con quel suo a priori formale”.
 
>> BIGLIETTO intero 6,00 euro e ridotto 4,50 euro; biglietto speciale 1,00 euro per studenti delle elementari, medie e superiori (il biglietto di ingresso alla mostra consente la visita all'intero Museo di Castelvecchio). La mostra è visitabile durante gli orari di apertura del Museo
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