MONDIALI 90 E LA NECROPOLI ROMANA



sino al 9 gennaio gli spazi espositivi di Porta Palio ospitano una mostra fotografica intitolata VERONA. I MONDIALI 90 E LA SCOPERTA DELLA NECROPOLI ROMANA realizzata in occasione del trentennale del ritrovamento. Nella zona di Porta Palio, durante la realizzazione dei sottopassi per i Mondiali di Italia ‘90, furono rinvenute numerose sepolture di una vasta necropoli romana. Era il 20 dicembre 1989 quando gli archeologi cominciarono a trovare i primi reperti. A trent’anni di distanza, una mostra fotografica ospitata presso il monumento di Porta Palio ne celebra l’anniversario e ricorda la grande opera di scavo, catalogazione e recupero dei reperti. Il progetto espositivo è frutto della collaborazione tra l’Assessorato ai Rapporti Unesco del Comune di Verona e la Soprintendenza Archeologica di Verona, Rovigo e Vicenza, con la collaborazione della Società di Mutuo Soccorso di Porta Palio. La mostra ripercorre le tappe delle scoperte archeologiche del 1990, ricordando i protagonisti e descrivendo le caratteristiche delle necropoli di Porta Palio, di via Albere e della Spianà. Grandi cimiteri popolari che hanno significativamente incrementato le conoscenze scientifiche sui rituali di sepoltura di età romana, riservando anche alcune sorprese. Tra queste le modalità anomale di sepoltura per persone giovani morte in modo improvviso o violento e alcuni corredi che fanno intravedere l’orgoglio dei defunti di appartenere a genealogie risalenti ai Veneti antichi. La mostra è curata, per la Soprintendenza, da Brunella Bruno e Giulia Pelucchini, per il Comune di Verona da Ettore Napione, responsabile dell´ufficio Unesco, per l’Università di Pavia, da Francesca Picchio, coordinatrice del laboratorio DAda LAB che, assieme a Francesca Galasso, ha elaborato i disegni, i modelli 3D e le ricostruzioni digitali.
 
In occasione dei Mondiali 1990, il sindaco Gabriele Sboarina aveva colto loccasione di modernizzare la viabilità di accesso allo stadio al fine di migliorare la viabilità complessiva di Verona. Per uno strano gioco del destino, quell’adeguamento urbanistico portò alla scoperta di un lungo tratto della antica via Postumia, proveniente dall’arco dei Gavi (odierno corso Cavour). La via romana era qui associata ad una grande necropoli, databile tra il I e il III secolo d.C. e riservata per lo più ai ceti popolari. Quegli scavi ebbero come protagonisti il direttore del Nucleo Operativo di Verona della Soprintendenza Archeologica del Veneto, Giuliana Cavalieri Manasse e l’archeologo inglese Peter Hudson. Il quadro delle scoperte avvenute tra il 1990 e il 1991 è impressionante: l’area presso Porta Palio, scavata su una superficie di 3.500 mq, ha messo in luce 536 sepolture, costituite da incinerazioni e inumazioni. La zona nell’area della Spianà, tra via Prima traversa Spianà (a Nord) e via Albere (a Sud), indagata su una superficie di 8600 mq, ha portato all’identificazione di 807 tombe, di cui 766 incinerazioni e 41 inumazioni.
INGRESSO LIBERO; nel rispetto della normativa vigente, si ricorda ai visitatori della mostra l’uso obbligatorio della mascherina e il mantenimento della distanza interpersonale. Per accedere a Porta Palio è necessario il Green Pass
 
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