SULLE COLLINE DEL LAGO DI GARDA


Questo itinerario si svolge tra le colline moreniche della parte orientale del lago di Garda, ricche di testimonianze storico-artistiche. Come punto di partenza prendiamo PASTRENGO, un centro che giace nella zona collinare dell'anfiteatro morenico del Garda, tra il lago e l'Adige. Il paesaggio è dominato da vigneti, oliveti e da qualche bosco di roveri e carpini. Colline coronate da cipressi, su cui si elevano alcuni forti e qualche villa medioevale. Famoso per la Carica dei Carabinieri che nel 1848 salvarono il re Carlo Alberto di Savoia dalla cattura, Pastrengo è interessante anche per la presenza di QUATTRO POSSENTI FORTI AUSTRIACI, che dovevano difendere lo sbocco della valle dell'Adige da attacchi provenienti da sud-ovest. La piazzaforte austriaca di Pastrengo era completata da una singolare costruzione esagonale che ospitava un telegrafo ottico per le comunicazioni con Verona, posta sulla collina più elevata. Da visitare nel centro storico sono gli insediamenti dalla tipica architettura agricola, con corti, mura in ciottoli (seregni) e ville concentrate attorno alla bella chiesa parrocchiale ed alla collina del Castello, nonché alcuni palazzi medioevali e rinascimentali (tra cui villa Randina), oltre alla presenza di caratteristiche torri-colombare di origine medioevale. Muovendoci in direzione Castelnuovo, sulla strada si incontra il PARCO NATURA VIVA che accoglie centinaia di animali provenienti da tutto il mondo, una voliera tropicale ed un grande rettilario. Sempre in direzione di Castelnuovo, dopo l'abitato di Sandrà, si può visitare la cinquecentesca villa Mosconi. Molto bella è la facciata neoclassica che presenta un avancorpo centrale ed un grande frontone con timpano e lesene; di fianco si trova un'interessante chiesetta settecentesca, un tempo cappella gentilizia. Si prenda ora per il vicino PALAZZOLO posto sulla cinta collinare più esterna dell'anfiteatro morenico del Garda. Oltre il paese, nel cimitero è situata la chiesa di Santa Giustina; edificata in ciottolame locale, mattoni e conci di calcare, è una tipica chiesetta romanica campestre, di sobria eleganza. All'interno, in cui vi è curiosamente una sola navata ma ben due absidi, sono visibili alcuni interessanti affreschi risalenti al XIV e XV secolo. Ritornando verso Peschiera, si incontra CASTELNUOVO DEL GARDA, il cui nome deriva dalla presenza di un antico castello di cui rimane solo una torre merlata che si erge sulla sommità di una collina. Posto sull'antica strada romana che andava da Mantova sino alla Germania, nel corso dei secoli Castelnuovo è stata teatro di innumerevoli battaglie, anche in epoca recente: nel 1796 quella che ha visto la sconfitta degli austriaci ad opera di Massena; nel 1814 quella tra i francesi e gli austriaci e il 10 aprile 1848 lo scontro tra i piemontesi e gli austriaci.

Da visitare è la Torre dell'orologio del castello visconteo e la chiesa parrocchiale di Santa Maria. Nella vicina Cavalcaselle sono da vedere le chiese di San Lorenzo e della Madonna degli Agnelli, oltre ai ruderi di un castello medioevale. Da Cavalcaselle, passando davanti al parco dei divertimenti di Gardaland, raggiungiamo LAZISE in cui si trova il famoso castello costruito per volere di Berengario I nel X secolo, che fu potenziato ed allargato nel 1329 da Cangrande della Scala. Sotto il dominio veneziano Lazise divenne un porto fiscale ed il castello fu destinato a presidio militare. Esso racchiudeva tutto il paese con le mura medioevali che presentavano cinque torri. Strettamente legati al castello sono l'edificio veneziano della Dogana e la chiesetta romanica di san Nicolò risalente al XII secolo. Proseguendo a nord lungo la riviera gardesana, si arriva a CISANO dove si può visitare la pieve romanica di santa Maria, sorta tra i secoli IV e VIII su di un precedente edificio pagano. Varie volte demolita e ricostruita conserva ancora integri solo la bellissima facciata e l'abside originale. La facciata è a forma di capanna costruita con ciottoli, cotto e pietre e presenta un bel protiro racchiudente un affresco cinquecentesco, ai cui lati si trovano interessanti frammenti di plutei longobardi e rozze sculture bassorilievo; l'abside, costruita in tufo, mattoni e ciottoli, è coronata da archetti pensili ed ha in fianco due singolari teste scolpite, di Adamo ed Eva. Interessanti anche i musei dell'Olio Turri e del vino Zeni, che conservano antiche attrezzature per la lavorazione dei due prodotti. Pochi chilometri separano Cisano da BARDOLINO, antico centro di origini romane. Qui sono da visitare la chiesa di San Zeno di età carolingia, la torre medioevale sul lungolago, le ville Giuliari e Bottagisio, i resti dell'antico castello e la romanica chiesa di San Severo. Quest'ultima, costruita nel XII secolo ampliando una chiesa preesistenle, conservate interessanti affreschi aventi come soggetto l'Apocalisse, che sono un esempio dei rapporti tra l'arte veronese, tedesca e veneziana nel periodo romanico. Il percorso lascia ora le sponde lacustri e si snoda tra le colline moreniche ricoperte da floridi oliveti e rinomati vigneti. Prossima meta è la ROCCA DI GARDA, che raggiungiamo lungo la strada che porta ad Albarè, dopo i tornanti con cipressi della località San Colombano (dove un tempo c'era un convento dipendente dal monastero di Bobbio). Dal punto di vista geologico la Rocca è un monte emerso dal mare nel periodo miocenico ed in seguito modellata dalla morsa del ghiacciaio del Garda. Le sue pendici sono molto boscose, ricoperte dalla tipica vegetazione mediterranea, mentre sulla cima vi sono querce e castagni secolari. La presenza umana sulla Rocca risale all'età del bronzo e del ferro, come attestano i numerosi reperti archeologici rinvenuti. Fortificata in epoca longobarda, la Rocca è famosa per essere stato nel X secolo la prigione della regina Adelaide di Borgogna. Nel 1663 attorno alla antica Chiesa di San Giorgio fu edificato l'Eremo dei Camaldolesi.

La chiesa, che si presenta con un unica navata e tre cappelle laterali, conserva una interessante pala di San Giorgio che uccide il drago; dietro l'edificio vi sono le celle dei frati e la foresteria, uno stupendo belvedere sul golfo di Garda ed un piccolo cimitero con le lapidi che riportano le date della vita religiosa dei frati. Lasciata la Rocca, si raggiunge Albarè ed in breve AFFI, con il suo nucleo storico formato da corti agricole contrapposte, collocato ai piedi delle pareti rocciose del Monte Moscal. Qui sorge villa Poggi, costruita alla fine del XVIII secolo sopra un preesistente edificio del seicento e circondata da un parco di undici ettari che conserva ultracentenari esemplari di piante rare ed esotiche. Ad Affi è da vedere anche la settecentesca villa Da Persico, mentre una puntata andrebbe fatta ad lncaffi per vedere villa Fracastoro ed il Castello. Pochi chilometri separano Affi da CAVAION, con l'ottocentesca chiesa parrocchiale ed una serie di ville e palazzi ottocenteschi. Notevoli le corti agricole poste sul pendio del Monte San Michele, che conserva i ruderi della medioevale Bastia, ed i singolari intròi (stretti vicoli pedonali che si snodano tra le strade del centro storico). Nel circondario è da vedere la Villa Cordevigo, costruita nel XVII secolo con forme eleganti e sfarzose, si accorda pienamente con il paesaggio circostante, rappresentato dalle colline coronate di verdi cipressi. L'ampio cortile, preceduto da un ombroso viale di cipressi e da un monumentale cancello sormontato da statue, presenta una fontana centrale ed un bel giardino all'italiana. La villa è un esempio di antica dimora patrizia di campagna e presenta sulla destra delle eleganti scuderie e sulla sinistra delle capaci cantine. Il tutto è architettonicamente ben intonato all'ambiente circostante. Accanto vi è la chiesetta quattrocentesca di san Martino, dove sono conservate più di 3mila reliquie di Santi, raccolte ed ordinati nel settecento dal vescovo di Crema, Marcantonio Lombardo. Lungo la provinciale per Verona, da Cordevigo si raggiunge il vicino PIOVEZZANO, dove si può visitare la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Caterina d'Alessandria, le case Ronzetti, il castello ed il forte austriaco Degenfeld (oggi deposito di marmi). Tra le colline moreniche nei dintorni, si incontrano vari capitelli ed insediamenti settecenteschi a corte. Una breve sortita ci porta al santuario di Santa Maria di Pol, ricco di interessanti affreschi del sedicesimo e diciassettesimo secolo. Da Piovezzano poi, si ritorna in breve tempo a Pastrengo.

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