I CAPULETI E I MONTECCHI



ore 19.00: quest’oggi nell’ambito della Stagione Lirica invernale 2016/17, la Fondazione Arena di Verona, mette in scena I CAPULETI E I MONTECCHI, tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani. Rappresentazione con l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena; allestimento in coproduzione con il Gran Teatro La Fenice di Venezia e il Greek National Theater di Atene. Direttore d'Orchestra Fabrizio Maria Carminati, regia Arnaud Bernard, scene Alessandro Camera, maestro del Coro Vito Lombardi. Il libretto costituisce un adattamento di un precedente melodramma di Romani, già messo in musica da Nicola Vaccaj; esso si basa su un'ampia tradizione letteraria italiana dedicata alla celebre coppia di innamorati, e non sulla tragedia Romeo e Giulietta di William Shakespeare, all'epoca misconosciuta nel Belpaese.
LA TRAMA (ATTO I°): Verona nel XIII secolo è dilaniata dalla lotta che oppone la famiglia dei Capuleti, guelfi, a quella dei Montecchi, ghibellini. Capellio, esponente dei Capuleti, ha chiamato i suoi a raccolta per esortarli alla lotta contro la fazione avversaria: informa gli astanti che i Montecchi, sostenuti dall’amicizia di Ezzelino, hanno per capo Romeo, l’odiato uccisore di suo figlio, e che questi sta per inviare un ambasciatore con proposte di pace. Lorenzo, contro il parere generale, consiglia di ricevere e ascoltare il messaggero. Capo della fazione guelfa è Tebaldo, che promette di vendicare col sangue di Romeo l’uccisione del figlio di Capellio. Quest’ultimo gli offre in sposa la figlia Giulietta: le nozze si celebreranno la sera stessa. Lorenzo, che conosce il segreto legame della fanciulla con Romeo, sconsiglia il matrimonio. Tebaldo si dichiara pronto a rinunciare alle nozze, se dovessero costare una sola lacrima alla fanciulla ma Capellio lo rassicura che Giulietta sarà eternamente devota a chi vendicherà il fratello ucciso. Giunge, intanto, l’ambasciatore dei Montecchi con proposte di pace: questi non è altri che Romeo sotto mentite spoglie. Propone che la pace sia suggellata dalle nozze tra Romeo e Giulietta ma Capellio e i suoi rifiutano sdegnati, rinnovando anzi i loro propositi bellicosi. Intanto Giulietta ha appreso la decisione paterna e invoca l’amato Romeo, che crede lontano. Lorenzo le rivela che il giovane è tornato in città, in incognito, e lo introduce per un uscio segreto nella stanza di Giulietta. Romeo si getta nelle braccia dell’amata; alla sua proposta di fuggire con lui, la giovane rifiuta in nome del dovere e dell’obbedienza filiale. Romeo cerca inutilmente di persuaderla; poi, al risuonare della musica nuziale, si fa convincere ad allontanarsi e a mettersi in salvo. Nel palazzo di Capellio dame e cavalieri festeggiano le imminenti nozze di Giulietta con Tebaldo. Romeo, introdottosi tra i convitati, confida a Lorenzo che nel frattempo mille ghibellini armati sono penetrati in Verona, pronti a cogliere di sorpresa gli avversari. Lorenzo cerca invano di convincerlo ad allontanarsi da Verona e a rinunciare ai suoi propositi. S’ode un tumulto: un gruppo di Capuleti è assalito da alcuni Montecchi in armi; i convitati fuggono, Romeo corre ad unirsi ai suoi. Mentre si spegne il clamore, giunge Giulietta in abito da sposa, in ansia per l’esito dello scontro. Romeo la raggiunge e cerca nuovamente di convincerla a seguirlo; ma irrompono Tebaldo e Capellio, alla testa dei guelfi armati. Romeo, riconosciuto, riesce a fortunosamente a fuggire.
(ATTO II°): Giulietta è sola nei suoi appartamenti: la battaglia è ripresa e la fanciulla attende, in ansia, che Lorenzo le comunichi l’esito dello scontro. Apprende che Romeo è salvo e che l’indomani sarà condotta al castello di Tebaldo per le nozze. Lorenzo le consiglia allora uno stratagemma: le consegna un filtro in grado di simulare la morte, che la fanciulla beve dopo qualche esitazione. Giunge Capellio, che impone alla figlia di prepararsi alle nozze. Giulietta scongiura il padre di abbracciarla; questi è turbato, ma mette a tacere i propri rimorsi. Manda a cercare Tebaldo e gli ordina di sorvegliare Lorenzo, di cui comincia a diffidare. In una via di Verona, intanto, Romeo si imbatte in Tebaldo, che lo sfida a duello; ma sul punto di battersi, i due rivali sono trattenuti da una musica funebre: è il corteo che accompagna alla tomba Giulietta, creduta morta da tutti. Romeo e Tebaldo si abbandonano alla disperazione. Nel luogo in cui è sepolta Giulietta giunge Romeo, con seguito di Montecchi; fa aprire la tomba e parla, in delirio, all’amata. Ordina ai suoi di allontanarsi, invoca nuovamente la salma di Giulietta e si avvelena. Giulietta si risveglia, pronunciando il nome di Romeo: scorge il giovane ai piedi del sepolcro e pensa l’abbia raggiunta perché avvertito da Lorenzo. Appresa la terribile verità, i due amanti si stringono in un ultimo abbraccio; Romeo muore e Giulietta cade riversa sul suo corpo. Giungono i seguaci di Romeo, inseguiti da Capellio e dai suoi: di fronte alla tragica scena, Capellio sente ricadere su di sé tutte le conseguenze dell’odio tra le due fazioni nemiche.
 
>> BIGLIETTO platea e palchi 60,00 euro; galleria 38,00; 2° galleria 28,00. BIGLIETTO RIDOTTO platea e palchi 50,00/20,00; galleria 32,00/15,00; 2° galleria 23,50/10,00. PREVENDITE presso il circuito Geticket, la biglietteria del Teatro Filarmonico in via dei Mutilati 4k e la biglietteria della Fondazione Arena in via Dietro Anfiteatro 6/b. 
>> REPLICHE 19.02.2017 (15.30); 21.02.2017 (19.00); 23.02.2017 (ore 20.00); e 26.02.2017 (15.30)
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