EUGENIO TIBALDI, RED VERONA



sino al 24 aprile la galleria Studio la Città ospita una personale di Eugenio Tibaldi, a cura di Adele Cappelli, dal titolo RED VERONA. L’artista torinese ma napoletano d’adozione, espone opere progettate e realizzate appositamente per gli spazi di Lungadige Galtarossa, con forti richiami al territorio veronese e alle sue contraddizioni. Di grande impatto e ricchi di suggestioni, i temi presi in esame dall’artista toccheranno aspetti sia sociali che economico-politici, trasformando Verona in una scenografia inconsapevole nel teatro di conflitti interni dell’animo umano. Le opere in galleria si offrono come la struttura di un intenso e sfaccettato racconto. L’artista traccia una linea sulla quale pone, attraverso il suo sguardo, conflitti mentali e politici legati alle trasformazioni in corso. Sollecitazioni individuali e sociali causate da eventi recenti con un occhio alla storia del passato. Narrazioni letterarie, fantastiche capaci di dissolvere il rigore del vero e del falso per diventare feticci talmente reali da essere ricordati, celebrati, condivisi al pari di fatti accaduti. 
 
La linea di Eugenio Tibaldi segna, incrociando fatti e storia della città di Verona con altre realtà, confini geografici che s’incontrano e scontrano con i confini dell'esistenza. Ecco allora, tra le opere esposte, l’orizzonte urbano di Verona Landscape, imponente lavoro nel suo sviluppo lineare oltre 30 metri di lunghezza dove compaiono dipinti edifici trasfigurati e sospesi, isolati e ricontestualizzati, tra reale ed irreale. Untitled 01, installazione composta da due giradischi che riprodurranno un brano musicale su vinile, appositamente scritto da Eugenio Tibaldi, libera interpretazione delle vicende shakespeariane di Romeo e Giulietta. Sul lato a, nell’adattamento lirico interpretato da un cantante del Conservatorio di Verona, sul lato b, nella versione di una ballata interpretata da un duo di musicisti rumeni. La riflessione sull’identità personale e sociale passa anche attraverso il gioco di finzione e dello stereotipo, nella rappresentazione del labile confine tra reale ed immaginario declinato nell' installazione Maps, ventiquattro opere realizzate con materiali industriali, imitazioni della tipica pietra marmo rosso di Verona, con la descrizione del perimetro urbano di tutte le altre città dal nome Verona sparse nel mondo.
 
>> INGRESSO LIBERO; la galleria è aperta da martedì a sabato. orario 09.00/13.00 e 15.30/19.30
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