MAPPEMONDI ESPOSIZIONE COLLETTIVA



Nel 1492 mentre Cristoforo Colombo si imbatteva nel Nuovo Mondo, il cartografo tedesco Martin Behaim creava la prima rappresentazione sferica della Terra; la chiamarono Erdapfel, mela terrestre o globo di Norimberga. A distanza di cinque secoli il mappamondo continua ad esercitare un grande fascino ricco di significati. E’ invito al viaggio, una rassicurante miniatura del mondo e al tempo stesso allude al misterioso Vuoto che lo circonda. Oscilla tra la leggerezza ludica del giocatolo e il mistero di un simbolo interpretato in questa mostra dalla sensibilità di sedici artisti di diverse generazioni. La mostra MappeMondi a cura di Luca Beatrice dopo essere stata presentata a Milano prosegue nella sede veronese del gruppo arricchita dalle opere di altri autori che hanno aderito al progetto. Mirko Baricchi, Sergi Barnils, Matteo Basilè, Vanni Cuoghi, Giosetta Fioroni, Andrea Francolino, Chris Gilmour, Franco Guerzoni, Rune Guneriussen, Riccardo Gusmaroli, Emilio Isgrò, Luigi Mainolfi, Mirco Marchelli, Davide Nido, Pino Pinelli, Medath Shafik, The Bounty KillArt, Fabio Viale: 18 opere di 18 artisti con linguaggi molto differenti, dalla fotografia alla scultura passando attraverso la pittura.
 
Scrive Luca Beatrice nella presentazione del catalogo: “Unire le mappe con i mondi significa trovare il punto di contatto tra una superficie piatta, misurabile con una squadra e un righello per farci un’idea delle distanze precise tra un punto e l’altro, e una forma sferica, tonda, che rappresenta all’incirca ciò che la terra è. E come la si vede da lontano, per esempio dalla luna. Entrambe appartengono al nostro immaginario fin da quando eravamo bambini: la carta geografica appesa sulle pareti di scuola, straordinaria occasione di distrazione durante gli esercizi di matematica a sognare a occhi aperti fughe lontane dalle pareti verdi della classe. In quanto al mondo, la trama dei ricordi si sposta un po’ più avanti: tenere quella sfera in mano significava dominarla, poterne decidere i destini, come il Grande Dittatore di Charlie Chaplin o il gangster di Scarface che aveva scelto questo motto, il mondo è tuo”. Le opere proposte da Marcorossi artecontemporanea reinterpretano il volto – anzi i volti - dell’antica mela terrestre. Un percorso di respiro internazionale in cui gli artisti intrecceranno un dialogo a più voci, raccontando la propria personale idea di geografia.
 
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